Analisi di personalità
La Grafologia costituisce un mezzo molto potente per giungere alla conoscenza delle singole caratteristiche di un individuo. La personalità dello scrivente viene riprodotta su un foglio di carta, ma spetterà al grafologo la sua interpretazione. Egli avrà il compito di decriptare quel linguaggio simbolico, traendone un insieme di informazioni che ci permetteranno di conoscere le caratteristiche intrinseche, gli aspetti caratteriali e le potenzialità attitudinali del soggetto. Ma cosa può rivelarci in concreto un’analisi di personalità fondata sullo studio della grafia di un individuo? Per rispondere a tale quesito, dobbiamo ricollegarci al pensiero morettiano, per il quale così come un individuo è diverso dall’altro, anche la sua grafia presenterà delle connotazioni, dei caratteri, delle particolarità che la renderanno unica. Poiché l’atto dello scrivere è il frutto di uno stretto rapporto di interazione tra cervello e apparato muscolare, l’analisi grafologica ci rivela la personalità di un soggetto nei suoi aspetti più nascosti. Così, se dal punto di vista intellettivo riusciremo a tracciare aspetti quali l’attenzione, le capacità di ragionamento e di critica, le capacità di programmazione e risoluzione dei problemi, le doti comunicative di un individuo, sotto il profilo comportamentale, potranno essere chiariti aspetti quali la competenza sociale, l’adattamento, le capacità di giudizio legate ai criteri valutativi, l’affettività che caratterizza un soggetto. Le fasi essenziali dell’analisi possono ridursi a tre:
a) una fase preliminare di osservazione;
b) una successiva fase di descrizione del contesto scrittorio e di rilevazione dei segni grafologici;
c) una fase sintetica, ove i singoli segni vengono combinati tra loro, rendendo possibile la stesura dell’analisi vera e propria.
Quali sono i vantaggi di un’analisi di personalità? I vantaggi sono numerosi: oltre alla velocità dello strumento, che consente di effettuare uno screening dettagliato dal punto di vista intellettivo-temperamentale in tempi abbastanza rapidi e a costi molto contenuti rispetto alle ordinarie analisi, non vanno dimenticati altri aspetti niente affatto secondari. Tra questi, l’obiettività data dal fatto che il grafologo concentra la sua analisi sullo scritto e non entra in contatto diretto con l’individuo se non per conoscerne i dati essenziali (legati ad età o a presenza di malattie), di conseguenza non può lasciarsi condizionare da eventuali simpatie o antipatie nei confronti di chi richiede l’analisi. La possibilità di evidenziare aspetti della personalità non facilmente rilevabili coi normali strumenti, inoltre e non ultima, la possibilità di cogliere e anticipare eventuali segnali di allarme comportamentale o di disagio interiore, specie nelle scritture degli adolescenti. L’analisi è poi un ottimo strumento per la valutazione delle capacità, delle attitudini, delle motivazioni di un soggetto che voglia essere indirizzato verso una determinata occupazione più consona ai propri interessi.
Quali sono le condizioni più adatte per effettuare un’analisi? Al fine di eseguire una buona analisi è necessario che il materiale fornito sia “grafologabile”, ossia detenga i seguenti requisiti:
- la scrittura deve essere vergata in maniera spontanea. Anche il copiato può andar bene; meglio ancora l’esercizio sotto dettatura perché garantisce una certa continuità. Deve essere effettuato in una posizione comoda, seduti con le mani sul tavolo.
- La superficie scrittoria non deve essere eccessivamente morbida. L’ideale sarebbe scrivere su un tavolo con 3-4 fogli della stessa specie sotto quello sul quale si scrive.
- Il foglio deve essere bianco e senza righe, al fine della rilevazione esatta e non falsata di tutti i segni (in particolare, la tenuta del rigo). Il classico foglio A4 da fotocopiatrice va benissimo.
- Lo strumento scrittorio, ossia la penna, deve essere la classica biro, preferibilmente di colore nero. Un pennarello scivolerebbe non permettendo la puntuale rilevazione della pressione. Anche la penna stilografica non è consigliabile.
- La “quantità” di scritto deve essere almeno una dozzina di righe. E’ poi consigliabile firmare anche il proprio elaborato.
Condizioni accessorie, e non necessarie, sono poi la disponibilità di scritture risalenti a periodi diversi e l’originale dello scritto (vedi sopra motivo relativo alla pressione). Tuttavia, quest’ultimo requisito può essere ovviato dalla bravura e dall’esperienza del grafologo. E’ poi preferibile che lo scritto sia eseguito in corsivo.
E’ comunque indispensabile, al fine di una buona analisi, che il grafologo conosca i seguenti dati:
- età;
- sesso;
- livello d’istruzione;
- eventuale professione.